Le fotografie di Roberto “Tini” Jahier raccontano il mondo contadino - dove le donne hanno un posto privilegiato - attraverso la ricerca della spiritualità e dell’essenzialità della vita, del lavoro e anche del silenzio delle montagne. Parallelamente sono espressione della visione del “pastore fotografo” su quel mondo, la realtà valdese, la riflessione biblica e la fede.
Ma le 60 foto selezionate per la mostra - visitabile dall’11 febbraio al 30 giugno 2023 presso il Centro Culturale Valdese di Torre Pellice - sono anche altro, sono frutto di scelte ben precise per raccontare quel mondo e il suo punto di vista. Gli uomini e le donne sono ritratti nelle loro attività quotidiane siano queste il lavoro, lo svago o i momenti comunitari, come anche i bambini e gli animali; gli edifici sono usati come luogo in cui mostrare i soggetti: la fontana, il balcone, la scala diventano scenari. La capacità di Jahier è quella di coglierne l’umanità più profonda: queste donne e questi uomini raccontati siamo tutti noi, questa terra è la terra di tutti. Il silenzio viene narrato, lo sguardo artistico si confonde con quello di fede, si intrecciano le sensibilità dell’uomo e del pastore.
Roberto “Tini” Jahier nasce a Torre Pellice nel 1902. Dopo aver frequentato la facoltà di teologia a Firenze e a Roma, nel 1927 viene consacrato pastore. È un appassionato fotografo e per tutta la vita la fotografia sarà per lui un modo per comunicare, anche nell’ambito del suo ministero pastorale.
Il servizio pastorale lo porta prima all’isola d’Elba e poi a Villar Pellice dal 1930 al 1948, dove è testimone di alcuni momenti particolarmente violenti della guerra come l’uccisione in piazza del partigiano Willy Jervis. Si sposta poi a Como, Luserna San Giovanni, Pinerolo, Torre Pellice e Zurigo: nel 1974 termina il suo servizio e l’anno successivo muore improvvisamente mentre passeggia a Torre Pellice.
€ 7,00 Intero € 5,00 (over 65, studenti universitari 1925 anni) Ridotto € 0,00 (Abbonamento Musei, ragazzi 018 anni) Gratuito