Istituito nel 1980 il Parco naturale regionale di Rocchetta Tanaro è una piccola area protetta situata sulle colline che digradano dalle Langhe e vanno ad affacciarsi sul Tanaro. Geologicamente il territorio è costituito da sabbie gialle del Villafranchiano cui sottostanno sabbie dell'Astigiano. Terreni facilmente erodibili trattenuti a fatica dalla vegetazione: boschi e vigneti. Significativa è la presenza del “grande faggio” della Val du Gè (Valle del Gelo), alto più di 25 metri con un diametro di chioma intorno ai 20 metri, ricordo delle faggete che in periodo post-glaciale ammantavano le colline, e che cresce alla quota minima per il Piemonte di 130 metri s. l.m. I due rii che scorrono nei fondovalle sono caratterizzati dalla presenza del gambero di fiume importante, indicatore ecologico di buona qualità delle acque. Il Rio Ronsimaggio si origina alla fonte Canà, sorgente d’acqua ferruginosa facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni con una breve digressione dall’itinerario
Accesso. Dal ponte sul Tanaro di Rocchetta senza andare in paese si devia a destra proseguendo per circa 3 km sino a raggiungere il parcheggio centrale del parco (sulla destra).
Itinerario. Dal parcheggio centrale (fontanella di acqua potabile) si torna indietro per qualche decina di metri sull’asfalto per svoltare a sinistra e imboccare l’inghiaiata che scende nel bosco (indicazione Ostello Pacha Mama). Si continua (indicazioni Casa parco-Sentiero natura) trascurando un sentiero sulla sinistra parallelo alla strada che prosegue poi sotto la stessa e un altro sulla destra e raggiungendo in breve (0.15 ore) l’ostello centro di servizi del parco.
Una breve digressione conduce al Pometo della memoria e all’area didattica. Ritornati sul sentiero didattico si continua verso il basso. Lo stradello si trasforma in sentiero che si abbassa con alcuni tratti piuttosto ripidi e scivolosi. Da destra giunge un viottolo inerbito e poco oltre si è al fondovalle dove si confluisce sulla carrareccia che lo percorre. Una digressione verso destra conduce in circa 15 minuti alla fontana Canà, sorgente di acqua ferruginosa dove si origina il Rio Ronsimaggio e da dove con ripida salita si possono raggiungere le Case Gatti e di qui su asfalto tornare al parcheggio. Il percorso continua pianeggiante invece verso sinistra. Si giunge così al bivio dove inizia il sentiero di ritorno naturalistico che raggiunge più in alto l’asfalto 500 m prima del parcheggio. Una breve digressione: al bivio, si va a sinistra, e si arriva al cospetto del grande faggio. Ritornati al fondovalle si prosegue alternando tratti di bosco a radure. Si costeggia l’aula didattica all’aperto, dedicata al tenente Piero Bigatti, dove si trovano un ponticello che attraversa il rio, un piccolo stagno e tavoli per la sosta (0.30 ore).
Oltrepassata la sbarra si continua sullo stradello che in qualche tratto, dopo le piogge, si presenta anche piuttosto fangoso sino allo sbocco sulla via asfaltata di accesso al parcheggio (0.30 ore). Si svolta a sinistra ma, dopo un centinaio di metri, la si lascia per proseguire sul percorso (indicazioni Lungo Tanaro). Si percorre quella che era la vecchia strada per Rocchetta sino alle Case Rapello (0.30 ore). Trascurata l’inghiaiata che conduce a Rocca d’Arazzo, si continua a sinistra passando di fronte ai ruderi del Mulino Rabengo, abbandonato da decenni, risalendo così la lunga valletta del Rio Rabengo.
Si transita nei pressi di una prima area di sosta e, poco oltre il bivio, con la strada che risale verso S.Carlo, si lascia il fondovalle (0.15 ore) per svoltare a sinistra dove si incontra un altro punto sosta attrezzato da cui si risale agevolmente al parcheggio centrale (216 m, 0.15 ore).
Rifugi e punti di appoggio: Ostello Pacha Mama (chiuso nel momento in cui scriviamo, in attesa di affidamento).
Testo di Aldo Molino e Filippo Ceragioli
Immagini di Aldo Molino
Per maggiori info: http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/territorio/sentieri-provati/i...