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IL SENTIERO DELLE OCCHETTE

Lungo le sponde del Po per ammirare il volo dei Gruccioni

Dislivello: insignificante, sviluppo 13,5 km.

Tempo complessivo: 3.30 ore

Difficoltà: E

Segnavia: Cartelli Sentiero Ochette

Carta: IGC 1:75.000, n.24 Cuneese (mappa dettagliata lungo il percorso con progressiva chilometrica)

Al Ponte di Cardè, sorvegliato dal padre Monviso, il Po si può dire cessi il regime torrentizio per diventare il Grande Fiume. Qualche chilometro più a valle, Villafranca è il primo vero paese fluviale. Qui il Po non è più presenza estranea ma luogo di svago e, in un passato non troppo lontano, anche di pesca. Il Parco del Monviso e gli amici del Po di Villafranca hanno segnalato un importante percorso che permette di conoscere i vari aspetti del fiume e il suo valore naturalistico. In pochi altri luoghi è possibile camminare così a lungo e così vicino al corso d’acqua che ancora scorre nel suo letto naturale, attraverso campagne sonnolente e vestigia del passato. Il Sentiero delle Ochette è un anello di quasi 13 km che, percorrendo carrarecce e sentieri, compie il giro completo delle due sponde. Praticabile tutto l’anno è sconsigliato solo in periodo di forti piogge o in caso di piena del fiume che talvolta esonda o rende impraticabili le sponde. Molto interessante è l’avifauna che si può osservare: anatidi, ardeidi ma anche picchi e, soprattutto, i coloratissimi gruccioni che nidificano nelle scarpate fluviali. Si può iniziare a camminare sia a Cardè che al Ponte di Villafranca, ma è qui che si ha il suo ingresso ufficiale arricchito da un gruppo di ochette bianche. L’itinerario è pianeggiante, facile ma non del tutto banale: risulta ben segnalato e con indicazioni chilometriche. E’ necessario un poco di attenzione nel percorrere alcuni tratti spondali dove il fiume esercita la sua erosione e nell’attraversamento delle passerelle in metallo che permettono di superare alcuni dei corsi d’acqua secondari come il Torrente Cantogno.

 

Itinerario. Dal parcheggio si segue lo sterrato a cui si accompagnano una serie di pannelli della mostra Ali del Po, costeggiando sulla destra un fitto canneto di bambù. La carrozzabile termina in un ombroso spiazzo dove è possibile parcheggiare. Il sentiero, ben segnalato, inizia appena oltre alla sbarra. Si può scendere al traghetto fluviale dove si trova una fontana di acqua potabile e poco oltre alla spiaggetta fluviale. Il percorso prosegue a fianco del fiume nel bosco dove si incontrano alcune opere d’arte estemporanea. Dopo circa 1 km si esce in terreno più aperto e si continua tra campi e pioppeti in prossimità del fiume parzialmente nascosto da cortine di cespugli. Si lascia quindi la carrrareccia principale quando questa piega a sinistra per seguire invece il viottolo segnato ma meno evidente di destra. Ritornati sulla sterrata più battuta si incontra una vecchia pompa a mano e più avanti si lascia la via che si dirige verso la frazione di Moretta Brasse per svoltare a destra sul sentiero inerbito che continua a bordo Po.
Dopo un tratto nel bosco, dove si incontrano begli esemplari di pioppo, si attraversa la passerella sul torrente Tepice per raggiungere una zona di sabbioni e di ripe più aperte dove il sentiero prima e i campi poi giungono a lambire il corso d’acqua. Giunti al quarto chilometro (cartello, cartina 1.30 ore) si supera il Canale Lessia e si prosegue al margine del campo di mais e poi di filari di pioppi avendo sempre come riferimento il corso del fiume che, dopo un gomito, punta verso Sud. Ci si dirige allora verso le case di Cardè.

Raggiunta la grande cascina, si supera il Canale Riondino che alimenta i complessi idraulici della Casa Forte. Si piega allora a destra, in via Crispi, per uscire sulla provinciale n. 29. Si prosegue verso destra per attraversare il ponte sul Po con il Monviso che sbircia alla nostra sinistra. Dopo un centinaio di metri, si piega bruscamente a destra per imboccare lo stradello in discesa che riporta a ridosso del fiume. Il sentiero lo costeggia fedelmente e per un tratto si avvicina alla rumorosa strada asfaltata ma poi la campagna riprende il sopravvento. Alternando coltivi a macchie boscate, si giunge alla confluenza col Torrente Cantogno. Una volta scavalcato, su una delle passerelle si risale di qualche metro per toccare il cartello dei 10 km. Il sentiero continua a seguire l’asta fluviale che qui fa un gomito verso Sud. Si attraversa ancora un canale e si arriva a un’area attrezzata raggiunta anche da uno sterrato che scende da Villafranca. Non si segue quest’ultimo bensì il viottolo inerbito che costeggia il pioppeto e prosegue sul piccolo argine del fiume. Di fronte, sull’altra sponda, si intravvede la spiaggia e il traghetto fluviale.

Si prosegue in direzione della provinciale e del ponte che ormai si intravvedono. L’ultima fatica è la scalinata che riporta sulla provinciale e al cartello 12.650 m. Si attraversa il ponte percorso anche dalla bella ciclopista realizzata sul sedime della dismessa linea ferroviaria e si discende la scalinata che ci riporta a livello del fiume sullo sterrato di accesso.

Testo di Aldo Molino e Filippo Ceragioli

Foto Aldo Molino

Con la collaborazione di @piemonteparchi : http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/territorio/sentieri-provati/i...

 

Tempo di percorrenza 
3 ore 30 min
Fruizione 
Escursionismo
Provincia 
Cuneo

Punto di partenza

12033 Moretta CN
Italy

Punto di arrivo

Italy

Informazioni utili

Difficoltà 
Turistico
Periodo consigliato 
Tutto l’anno, eccetto i periodi piovosi e, d’estate, le ore più calde della giornata.
Classificazione 
Regionale
Accesso 
Da Villafranca (TO) o da Moretta (CN) si raggiunge il ponte sul Po della SP 1. Uno stradello nei pressi scende alla sponda destra orografica del Po dove si trova un’area adibita a parcheggio.
Accesso con mezzi pubblici 
No