La salita alla croce di vetta del Monte Antola è davvero un “must” specie con il bel tempo, quando lo sguardo può spaziare lontano. L’Antola viene anche detto “montagna dei fiori” e in effetti a inizio estate può vantare magnifiche fioriture. La zona è di particolare pregio naturalistico e, sia dal lato piemontese che da quello ligure, è tutelata da parchi regionali. Anche il Monte Buio è una buona meta per chi non se la sente o non ha tempo di affrontare tutto il percorso. Mentre la via di salita lungo il sentiero n. 200 è evidente e ben segnalata, l'anello per i sentieri n. 245 e n. 251 può essere disagevole e richiede un certo intuito. Per spezzare la gita o per godersi l’alba dalla cima dell’Antola si può pernottare nel rifugio del parco naturale regionale omonimo, a breve distanza dalla cima.
Accesso: Valico di San Fermo (1129 m), alcuni posti auto disponibili.
Itinerario: A piedi si imbocca il sentiero n. 200 che sale in breve alla panoramica chiesetta di S.Fermo. Si procede poi in discesa lungo l’it. n. 200 raggiungendo prima una stele dedicata ai partigiani, poi un pilone votivo e, poco sotto, la strada asfaltata. La si attraversa e si imbocca uno sterrato (bacheca) poi, a un bivio (indicazioni) si svolta a destra per un sentiero che si inoltra nel bosco ora più fitto, salendo sulla sinistra dello spartiacque Val Vobbia/Val Borbera. Aggirato il modesto Monte Sopra Costa e perso qualche metro di quota, si raggiunge lo stretto Passo Sesenelle (1254 m), dove il nostro sentiero incrocia una traccia che collega le due valli. Dopo vari tornanti in salita in una bella faggeta si esce dal bosco in vista della croce del Monte Buio, che si raggiunge per prati (1402 m in un’ora). Chi desidera proseguire verso l’Antola può continuare sul sentiero n.200 scendendo lungo il crinale: raggiunta in breve una piccola croce metallica si poggia a destra continuando a perdere quota, ora sul versante ligure. Rientrati tra gli alberi si riguadagna il crinale e si raggiunge la "Capanna di Tonno" (1299 m), una tettoia in legno su una bella selletta erbosa. Proseguendo verso sud, ci si lascia a sinistra il poco evidente imbocco dell’it. 251 (0.20 ore, cartello, potrà servirci al ritorno) e, prima sul lato piemontese e poi di preferenza su quello ligure, si guadagna nuovamente quota. Il nostro sentiero segna per un lungo tratto il confine tra i Parchi regionali dell’Antola e dell’Alta Val Borbera. Mentre si sale, il bosco si fa meno denso e allargandosi sulla destra si va a raggiungere una sella toccata dall’Alta Via dei Monti Liguri da dove, andando dritti, si scende al rifugio del parco. Il nostro itinerario prosegue invece svoltando a sinistra prima fiancheggiando quanto resta degli ex-rifugi Musante e Bensa e poi la cappella di San Pietro; infine, con un’ultima rampa scalinata, raggiunge la croce di vetta, circondata da ampi pascoli (1595 m, 0.50 ore).
Discesa. Chi invece di tornare per la stessa via (1.30 ore) vuole esplorare il versante piemontese dell’Antola può proseguire scendendo per il sentiero n.200 alla "Sella est dell’Antola" (1553 m, tra la vetta principale e la sua anticima). Qui si gira a sinistra, abbandonando il crinale, e si imbocca l’it.245, segnalato anche con un vecchio segnavia FIE (cerchio vuoto). Il sentiero all'inizio è ripido e pietroso e scende nella boscaglia allargandosi poi verso sinistra. Quasi in piano si supera un pendio terroso, poi la traccia si fa più evidente e si inoltra a mezzacosta in una faggeta. Entrati in una zona a prato si supera un cancello per il bestiame e si passa a destra di un cocuzzolo erboso. Il sentiero è ora ampio e seguendolo si giunge alla Colla Banchiera, un vero crocevia di sentieri (m 1274 m, 0.45 ore). Contornato un tavolino si svolta a sinistra sull’it.245 (cartello), non troppo evidente per la vegetazione. Rientrati nel bosco la via si fa ampia e in falsopiano si attraversa un rio lasciandosi a destra una diramazione non segnata. Con qualche saliscendi si raggiunge una zona di bosco di maggiociondoli quasi in purezza. La fioritura a fine primavera è spettacolare ma il sentiero diventa confuso. Procedendo quasi in piano si ritrova una traccia più evidente che, in lieve salita, raggiunge il bivio nei pressi della Capanna di Tonno (un’ora). Di qui per la via dell’andata si fa ritorno al valico di San Fermo (1.15 ore).
Rifugi e punti di appoggio: Rifugio del Parco naturale regionale dell’Antola (tel. 339/4874872, info@rifugioantola.com), 30 posti letto e servizio di ristorazione.
Testo Aldo Molino e Filippo Ceragioli in collaborazione con @piemonteparchi
Foto Aldo Molino
Per info: http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/territorio/sentieri-provati/i...