A occidente di Torre Pellice, dirimpetto al monte Friouland, il monte Vandalino si distingue per la caratteristica gobba che si innalza dalla sua cresta meridionale, che custodisce luoghi storici legati alle vicende dei seguaci di Pietro Valdo. A causa della sua forma, anticamente si riteneva un monte di origine vulcanica.Un ometto di pietra sovrasta la vetta dalla quale si notano le imponenti cime che dividono la Val Pellice dalla Valle Po, meraviglioso il panorama su tutta la pianura.
Accesso stradale: dalla tangenziale di Torino, nei pressi dell'uscita Orbassano, si imbocca la superstrada per Pinerolo. A Pinerolo si prosegue per la Valle Pellice e, superata Bricherasio, si incontra una rotonda, dove si continua a destra per Torre Pellice. Raggiunta Torre Pellice, la si attraversa e, prima di uscire, si svolta a destra in via Volta, poi a sinistra e, poco dopo, a destra per via Manzoni. Si prosegue su Via Ravadera e infine su via Rosenghi, seguendo le indicazioni per il rifugio Barfè. La strada, sempre asfaltata, sale tra molti tornanti, anche stretti e, dopo un traverso verso ovest, diventa sterrata, dopodiché, superato un bivio, torna asfaltata. Si prosegue fino a una torre dell'energia elettrica, dove si incontra il bivio che, a destra porta al rifugio Barfè, mentre a sinistra sale fino all'Alpe Vandalino. A quota 1260, si parcheggia.
Percorso: si continua sulla sterrata. Dopo poco si incontrano un paio di bivi con altre sterrate e si mantiene sempre la principale, più evidente che, dopo un'ora e trenta circa, arriva all''Alpe Vandalino 1790. Dietro l'Alpe inizia il sentiero che sale deciso verso la cresta, in alto, la salita diventa meno ripida. Dalla cima si può godere di uno splendido panorama, a sud, sul Monviso, mentre a nord, si scorge il Rocciamelone e, a nord-est, il gruppo del Monte Rosa.