Tenuta Reale di Pollenzo

É per volontà di Carlo Alberto che, nel 1832, il castello costruito alla fine del XIV secolo viene ampiamente rimaneggiato, con lo scopo di destinarlo a residenza privata e di utilizzare la vasta proprietà come tenuta di caccia e podere agricolo. Su un territorio di circa 685 ettari, dopo le bonifiche dei terreni insalubri, viene creata un'azienda moderna, con un sistema di cascine, vigneti e cantine per conservare una “buona qualità di sciampagna”. I radicali rifacimenti ottocenteschi dell'edificio, progettati da Pelagio Palagi e da Ernest Melano, lo trasformano in una raffinata residenza di corte, con decorazioni e arredi di gusto neoclassico. Anche l'abitato di Pollenzo, già insediamento romano sulle rive del Tanaro, viene coinvolto in un ampio progetto: Palagi e Melano creano ex-novo il borgo, seguendo un programma urbanistico in cui il castello, l'agenzia e la cascina Albertina vengono collegati con la chiesa mediante la formazione di una grande piazza porticata, al cui centro è collocata una fontana monumentale. L'unitarietà architettonica è segnata dal comune linguaggio neogotico.
L'antica tenuta di Pollenzo, grazie all'iniziativa di Slow food, è stata recentemente destinata a sede dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, comprendendo anche una struttura alberghiera, un ristorante e una cantina per la conservazione dei grandi vini.