“Tre nasi son quel che ci vuole per bere il Barolo”, scriveva Pavese ne “Il compagno”.
E’ un vino che appartiene ad una dimensione mitica, e la zona di origine delle uve adatte a produrre il Barolo docg, così come delimitata dal disciplinare di produzione, comprende 11 Comuni: Barolo, Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba e parte dei comuni di Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Roddi e Verduno.
L’itinerario comincia da Verduno, località che vanta uno dei belvederi più spettacolari della Langa. Qui oltre al Barolo si produce anche il Pelaverga, un rosso profumato esclusivo di questa zona. A pochi passi si trova La Morra: la piazzetta del paese ospita il monumento al Vignaiolo d’Italia e, poco più in là, sommelier, aspiranti enologi o semplici curiosi non possono mancare la Cantina Comunale, inaugurata nel 1973 dai vitivinicoltori di La Morra. In frazione Annunziata, invece, è possibile visitare il complesso romanico-barocco dell'ex convento benedettino, ora chiesa dell'Annunziata e, nelle sue cantine ha sede il Museo Ratti dei Vini d'Alba. Da una piazza all’altra. Quella di Roddi è considerata una fra le più belle del Piemonte. Qui si trovano la Chiesa dell'Assunta, con facciata tardo barocca e il castello medioevale, costruito in posizione dominante sulla valle del Tanaro. A Novello, patria del tartufo bianco, c’è un castello neogotico splendidamente ristrutturato da cui si può godere una splendida vista sulle Langhe e sulla valle del Tanaro. In pochi chilometri si raggiunge Cherasco, la città dalle mura stellate dove Gina Lagorio amava scrivere, una meta irrinunciabile per gli amanti di Napoleone che a Cherasco firma nel 1796 l’armistizio con i Savoia. Anche i collezionisti frequentano Cherasco dove si svolge uno dei più importanti mercati italiani dedicati all’antiquariato, per non dire dei golosi che nelle pasticcerie del centro possono acquistare i tipici Baci di Cherasco al cioccolato e alle nocciole. E’ legata alla storia della Resistenza piemontese Monforte d’Alba, dove il parroco Dallorto si consegnò ai repubblichini perché il paese non venisse bruciato. Sono queste le colline in cui Giorgio Bocca fa il partigiano accanto ai comandanti Dante Livio Bianco, Ettore Rosa, Faustino Dalmazzo. Elegante con il profilo degno di una stampa dell’Ottocento è il castello di Grinzane Cavour che domina uno dei paesaggi più pittoreschi della Langa. Costruito intorno alla torre centrale, ospita dal 1967 l’Enoteca Regionale Piemontese “Cavour”, una prestigiosa vetrina dei più selezionati vini e grappe piemontesi. Poco distanti dalla vigna del conte Benso di Cavour, ci sono i filari di Diano d’Alba, specializzata nella produzione del Dolcetto d'Alba, un vino giovane e armonioso, di colore rosso rubino, dal sapore asciutto, fruttato, gradevolmente mandorlato. Superata Serralunga, si arriva a Castiglione Falletto, terra di origini antiche che in estate celebra i “vini delle stelle”, con degustazioni, cucina langarola, passeggiate in notturna e dissertazioni astronomiche. Il percorso termina a Barolo, dove paese e vino sono una sola cosa. Qui, presso il castello, si possono visitare l’Enoteca Regionale del Barolo e il Museo Etnografico Enologico, e sorseggiare in tutto relax un buon bicchiere di Barolo. In fondo, basta così poco per sentirsi un re!