La proposta è tradizionale, strettamente legata al Piemonte, ma con inflessioni moderne che lasciano il segno. Se codium, katsuobushi, chimichurri si affiancano a bagnet verd e bagnacauda, poi, si intravedono anche le contaminazioni che strizzano l’occhio all’estero. Il tutto immerso in un’atmosfera minimalista. Questa l’idea che ha permesso al ristorante targato Cannavacciuolo e guidato dallo chef Gianluca Renzi di guadagnare la sua prima Stella Michelin. Sorge sulle colline astigiane come parte del relais “Le cattedrali”. E oltre a questo prestigioso riconoscimento giunto nel 2025, fa parte della famiglia di Wine Spectator che include migliaia delle migliori destinazioni enogastronomiche del mondo. La carta dei vini, infatti, con più di 2000 etichette, è un’altra parte clamorosa dell’offerta del ristorante. E la varietà di scelta si riflette anche nei menù: tra quelli degustazione – che prendono il nome di Riflessi, Bacialè e A mano libera (a sorpresa) – e quello alla carta, l’esplosione di sapori, e di bellezza, è assicurata.
