Il mito della Regina dai piedi d’oca, e per estensione, di un popolo dalle estremità palmate che con un sotterfugio è costretto a rivelarsi, è presente in molte parti del Piemonte. In essa confluiscono storie come quella della visigota figlia di Alarico e miti che ci portano alle antiche credenze celtiche.
Secondo una leggenda anche nel Biellese pare vivessero delle fate coi piedi d’oca che conoscevano i segreti della lavorazione del latte e nascondevano un immenso tesoro nelle loro cavernose tane.
Le “Tan-e dij Afé” (caverne delle fate), infatti, esistono ancora oggi: sono delle piccole cavità sufficientemente grandi per ospitare delle persone di piccola statura. Esse si trovano a un centinaio di metri sotto il “Dèir Saltzèr”, un monumento litico a forma di volto umano che domina la Val d’Elf (Valle d’Elvo) nel Comune di Netro (BI).
Dopo anni di abbandono, nel 2009 è stato ripristinato (dai bambini della Scuola elementare di Netro) il sentiero che dal centro di Netro porta direttamente a il Roc delle Fate.
La camminata, di circa due ore, interamente segnalata, è stata anche arricchita da undici pannelli esplicativi che raccontano la storia completa delle fate biellesi.
