Il Ponte Vittorio Emanuele I, che collega Piazza Vittorio Veneto con la piazzetta Gran Madre di Dio, sulla riva destra del Po, è il più importante ponte di Torino.
Fu Napoleone che decise di costruirlo allo scopo di glorificare il dominio francese nella capitale sabauda. Difatti, questo sarebbe diventato il primo ponte in pietra della città, in sostituzione all’allora ponte di legno provvisorio.
Il progetto venne affidato all’ingegnere francese Claude Joseph La Ramèe Pertinchamp, e la prima pietra fu posata, con una grande cerimonia, il 22 novembre del 1810.
Le cose però andarono diversamente da quanto pensato, il Ponte Vittorio Emanuele non fu mai completato dall'ingegnere francese poiché Napoleone, in un certo momento, venne catturato e mandato in esilio sull’Isola di Sant’Elena. Al suo posto, rientrò in città il Re Vittorio Emanuele I che, nonostante gli fosse stato chiesto di eliminare la fabbricazione in quanto simbolo del dominio francese, decise di terminarne la costruzione.
I precedenti collegamenti che attraversavano il fiume Po in città erano infatti tutti temporanei e realizzati in legno, materiale molto meno resistente. Il Ponte Vittorio Emanuele I, invece, sarebbe diventato il collegamento principale della città.
Oltre alla sua storia ufficiale esiste anche un mito legato a questo posto: secondo una leggenda nel ponte sarebbe stato nascosto anche un tesoro.
Vero che sia la costruzione, che unifica le due sponde del fiume Po, oggi è il simbolo della città di Torino.