Il locale si apre sul sottoportico di piazza Vittorio Veneto con una devanture formata da due accessi “a portale” e serramenti in luce entro una cornice centinata di marmo rosa.
La lunetta sulla porta d’ingresso ospita un’insegna dipinta con un’iscrizione pubblicitaria della Ditta Carpano, famosa per la produzione del vermuth. Tra le due aperture, due lampioni a parete illuminano, nella bella stagione, il dehors arredato con poltroncine in metallo cromato e plastica anni cinquanta.
Nel locale bar si trova un bancone a “L” con il fronte decorato da un rosone ligneo tardo ottocentesco proveniente dal Caffè Nazionale di via Po, rinnovato nel dopoguerra.
A destra la parte più interessante del caffè: la calda saletta che conserva la boiserie a semplici pannelli rettangolari con due dipinti a firma di G.M.Bertagna, i tavolini con piano rettangolare o tondo in breccia rossa, sedie e poltroncine databili tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Nella sua lunga storia il Caffè Elena è stato anche il luogo amato e frequentato dal celebre scrittore Cesare Pavese. Oggi il locale offre la possibilità di gustare la pasticceria torinese dell'Ottocento o pranzare con piatti piemontesi, godendo della splendida vista di una delle piazze più belle d'Italia.