Esemplare veramente imponente, vetusto ancora in buone condizioni vegetative e di elevato pregio paesaggistico e storico. Il fusto ha un diametro di 2,5 m a petto d’uomo e può essere a pieno titolo considerato fra i più grandi castagni del Piemonte. La pianta è radicata nel prato a nord della chiesa parrocchiale di San Vincenzo risalente al XV secolo dove fino ad inizio ottocento più volte si svolsero delle sacre rappresentazioni. È documentata la rappresentazione dell’Ystoria sancti Vincentii prima del 1500, poi dell’Inventio crucis nel 1564, ed infine della Rapresentation de la mort et Passion de N. S. Jesus Christ dall’inizio ‘600 fino al 1814. La passione rappresentata in Giaglione si sviluppava su tre giornate consecutive incentrate sulla festa di Pentecoste. Sotto al grande castagno veniva montato un grande palcoscenico suddiviso in scomparti raffiguranti città, edifici e templi. Agli spettacoli partecipava un numeroso pubblico, come nel 1649 quando furono presenti 15000 persone. Gli attori chiamati a interpretare le varie parti, come i 148 citati nel 1738, non si allontanavano dal palco durante la rappresentazione. L’attore, considerata la lunghezza della recita se ne stava seduto, figurando assente agli occhi del pubblico. Un grande uso di polvere pirica e di mortaretti accompagnava la loro azione. Le sacre rappresentazioni venivano eseguite per voto, alcune per la peste, altre avevano l’obiettivo di combattere l’oidio delle viti.
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Castagno di Giaglione
Quota
765m
Specie scientifica
Castanea sativa Mill.
Specie volgare
Castagno
Circonferenza
810cm
Altezza
11m
Accesso
Libero
Proprieta
Privata