La necessità di impedire l’approccio di una forza nemica alla fortezza di fondovalle fu alla base della costruzione, su entrambi i versanti, di alcune opere di difesa staccate.
Sul versante nord fu realizzata la batteria Neghino, un’opera a pianta ellittica articolata su due piani, e circondata da un ampio fossato rivestito. In buone condizioni di conservazione presenta un ampio portale decorato, originariamente accessibile per mezzo di un ponte levatoio oggi scomparso. L’armamento era formato da sei obici collocati al piano terreno e cinque cannoni nelle postazioni occidentali del piano superiore. La guarnigione poteva raggiungere i 100 uomini. Una cisterna per 80.000 litri d’acqua e i depositi per 20 tonnellate di polveri costituiscono le principali installazioni logistiche.
Sui ripiani presso l’orlo della sella ove sorge la batteria permangono i resti della Batteria Mortai del Neghino e del telegrafo ottico.