Uno scoglio di calcare, all’imbocco della Val Sesia, una sentinella a guardia del Monte Rosa. Il Monte Fenera è l’unico grande complesso sedimentario della Valsesia e, per questa sua particolare origine, custodisce rarità naturalistiche difficilmente rintracciabili nelle maestose montagne circostanti. L’area è interessata da importanti fenomeni carsici con numerose grotte di discreto sviluppo che hanno restituito resti di fauna preistorica come l’orso delle caverne e tracce della frequentazione dell’uomo.
Visto da vicino
Un tempo densamente frequentato dall’uomo, ora è il bosco a farla da padrone. Moltissime le specie di uccelli presenti, fra le quali risulta particolarmente importante la nidificazione regolare della rara Cicogna Nera. L’Ecomuseo della Valsesia ha posto particolare attenzione sul patrimonio culturale e architettonico della valle. Data la mancanza di lastre di scisto, nell’area del Fenera le case rurali delle molte borgate disperse sul territorio erano quasi esclusivamente ricoperte di paglia di segale, materiale povero ma molto funzionale. Di quelle tipologie, i “taragn”, non sopravvivono oggi che pochissimi esemplari e una ricostruzione nei pressi della sede del parco, a Fenera Annunziata.
Una fitta rete di sentieri segnalata dalle locali sezioni del Centro Alpino Italiano (esiste anche una specifica carta) consente innumerevoli passeggiate ed escursioni. Lungo il Rio Magiaiga, ad Ara, è stato realizzato un sentiero naturalistico autoguidato. Per chi fosse interessato a itinerari di tipo geologico-preistorico vale la pena visitare il museo civico di Paleontologia e Paletnologia di Borgosesia. Il Parco fa parte del Sesia-Val Grande Geopark UNESCO.
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