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IL MARE DEL PIEMONTE È A QUADRETTI

Alla mattina appena alzata,
o bella ciao, bella ciao bella ciaociao ciao
alla mattina appena alzata
in risaia mi tocca andar.

 

Bella Ciao delle Mondine

Il riso e il Piemonte, un binomio di gusto e tradizioni che narra una storia fatta di paesaggi cangianti, terre d’acqua, solide architetture, duro lavoro e grande ospitalità...

La narrazione parte dal XV secolo quando dall’Asia, seguendo le vie tortuose e lente dei contatti culturali tra i popoli, giungeva in Italia e si stabiliva in Piemonte la coltivazione del riso.

Le caratteristiche climatiche e il territorio ricco di acqua, che dalle montagne scende a valle fino a raggiungere le dolci pianure, hannp permesso il diffondersi di questa coltivazione che oggi si estende tra le province di Vercelli, Biella e Novara e in parte nell’alessandrino. 

La storia prosegue fino all’inizio del ‘900 quando da mero laboratorio agricolo la risaia piemontese diventa anche un laboratorio sociale. Il trapianto e la monda del riso, oltre che la mietitura, avevano bisogno di molta mano d’opera. Queste attività, fino agli anni Cinquanta del Novecento, portano nella risaia, dalla tarda primavera, decine di migliaia di persone, in particolare mondine, le lavoratrici stagionali della risaia che tanto hanno ispirato la letteratura e il cinema. La figura della mondina scompare nei primi anni ’60 con l’introduzione del diserbo chimico e l’affermarsi della meccanizzazione. 

Il riso ha segnato profondamente la cultura dei territori modellandone il paesaggio, le architetture, l’iconografia, la memoria storica, il folklore, le tradizioni popolari e i canti legati alla risaia, ma non solo; attraverso l’elaborazione di piatti e specialità, ha contribuito a valorizzare e rendere famosa la cucina piemontese. Le varietà di riso con cui creare ottimi piatti vanno dall’Arborio al Baldo, dal Balilla al Carnaroli, dal Roma al Sant’Andrea per concludere con il Vialone nano. 

Oggi i numeri della produzione risicola parlano di 116.000 ettari coltivati dai quali si raccolgono mediamente 8 milioni di quintali di riso; numeri che proclamano il Piemonte primo produttore nazionale con circa il 55% di prodotto. Il Piemonte dal 2007 vanta inoltre il riconoscimento dell’Unione Europea per la DOP “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese”, che copre circa il 25% della produzione piemontese. 

La risicoltura, con coltivazione “a sommersione”, si estende su quasi tutta la pianura ai piedi delle Alpi, creando il magico paesaggio che poeticamente è definito “mare a quadretti”, che può essere scoperto e visitato percorrendo le strade del riso, dove natura, cultura tradizioni ed enogastronomia si unisco e si fondono in “gustosi” itinerari.