Il Piemonte terra di sport e di tradizioni mantiene vivo questo connubio grazie alla pratica e alla diffusione di due sport che hanno avuto la loro origine nei secoli passati: la pallapugno e la pallatamburello.
Pallapugno
I suoi progenitori sono il “follis” ed il “ludere espulsim” dei romani che a quanto è dato sapere, consistevano nel colpire una palla con il pugno. Le prime regole scritte risalgono al 1555 con il trattato dedicato ad Alfonso d’Este da Scaino da Salò. Per molti secoli fu lo “Sport Nazionale” che appassionò plebe e nobiltà e veniva giocato sotto i bastioni delle città utilizzando, per colpire la palla di cuoio un “bracciale” di legno, si ritrova memoria degli antichi fasti di questo sport in molti comuni italiani, in Torino la zona del “Balon”.
La F.I.P.A.P.(Federazione Italiana Pallapugno), riconosciuta dal C.O.N.I. nel 1982, ha l’obiettivo di riportare la Pallapugno al posto che merita nel quadro dello sport italiano
L’Italia è stata campione mondiale nel 2004 e campione Europea Giovanile nel 2015. La FIPAP ha nella Pallapugno Leggera il suo veicolo scolastico (è praticato in 18 regioni) che è ora anche disciplina agonistica con suoi campionati nazionali.
Pallatamburello
Il 1980 è l'anno zero dello sport tamburellistico ufficiale: risale infatti a quell’anno il riconoscimento del tamburello, come gioco, da parte della Federazione Ginnastica d’ Italia, ente che - il Comitato Olimpico vedrà la luce più tardi, solo nel 1908 - disciplinava in quel tempo l’ufficialità dello sport nel nostro Paese. Notizie di giochi con la palla colpita con attrezzi in “cartapecora”, con telaio in legno, compaiono sporadicamente nel ‘600 e nel ‘700, in particolare in Toscana e a Roma, ma è intorno alla metà del secolo scorso che il tamburello inizia la sua storia agonistica.
Img credits: ©Alex Webb/Magnum Photos: Moncalvo (AT), Tamburello