Il Museo del Palio di Asti, dedicato alla celebre manifestazione storica, è ospitato in un bel palazzo rinascimentale nel centro cittadino.
La mostra su Ottavio Baussano e su sua figlia Gea documenta la collaborazione di questi due pittori a diverse edizioni del Palio di Asti nel Novecento.
Ottavio Baussano contribuì alla rinascita e alla nuova immagine del Palio astigiano durante la prima metà del secolo: nel 1929 realizzò un primo manifesto della Corsa e nel 1930 dipinse le lunette delle tribune; in collaborazione con il pittore Domenico Gaido, dipinse i pannelli in legno del carroccio e realizzò bozzetti di bandiere oltre a costumi per la sfilata. Dopo il primo manifesto del 1929, Ottavio Baussano creò i manifesti per la manifestazione anche nel 1932 e nel 1934.
Fra le opere più interessanti della mostra, spicca la grande lunetta di Ottavio Baussano raffigurante il patrono di Asti San Secondo a cavallo: questa lunetta negli anni Tenta era collocata sopra la tribuna reale del Palio.
L'esposizione documenta inoltre l'attività di Gea Baussano che proseguì la collaborazione del padre al Palio, con diverse opere eseguite fra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento.
Di Gea Baussano, scomparsa nel 2014, sono anche esposti in mostra alcuni disegni preparatori per le pitture murali sul tema "Guelfi e Ghibellini", dipinte nella sala consiliare del Comune di Asti.