La mostra espone un'opera insigne dal punto di vista artistico, storico e devozionale: la "Madonna della Bocciata", affresco di Scuola romana databile nel primo Trecento, attribuito al grande pittore Pietro Cavallini.
L'opera è appena stata restaurata. Dopo la mostra albese, l'affresco tornerà nel luogo dove è conservata: le Sacre Grotte Vaticane, nei sotterranei della basilica vaticana di San Pietro, dove sono sepolti diversi Papi presso la tomba di Pietro principe deli Apostoli.
L'immagine, eseguita originariamente per una cappelletta nel portico dell'antica Basilica di San Pietro, fu usurata e danneggiata nei secoli, anche a causa dei numerosi spostamenti: sappiamo da una testimonianza cinquecentesca che questa Madonna col Bambino faceva parte di un dipinto murale di maggiori dimensioni, in cui era affiancata da figure di santi.
Il titolo di "Madonna della Bocciata" sarebbe dovuto a un evento miracoloso avvenuto nel 1440: lo scrittore tedesco Nicolaus Muffel, vissuto nel Quattrocento, narra infatti di un soldato ubriaco che, infuriato per le perdite al gioco, avrebbe tirato contro l'immagine un sasso (una "boccia") e allora la guancia destra della Madonna, colpita, avrebbe cominciato a sanguinare.
Il restauro della "Madonna della bocciata" è stato finanziato dall'istituto di credito albese e dalla Fondazione Banca d’Alba, con il patrocinio della Fabbrica di San Pietro in Vaticano.
L’ingresso alla mostra è gratuito.