Ricorre quest'anno il quarto centenario dalla morte di un importante pittore piemontese, Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo: un artista che fra la fine del Cinquecento e il primo quarto del Seicento arricchì il patrimonio artistico del Piemonte e della Lombardia con tele e affreschi in chiese, cappelle e palazzi.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria rende omaggio a questo maestro con la mostra "Il Moncalvo e la sua bottega. Movimento e sentimento nella Controriforma": la sede della mostra è il Palatium Vetus, un edificio che sorge nel cuore di Alessandria e che conserva le tracce dell'antico Broletto sede della comunità civile nel Medioevo
Le circa quaranta opere in mostra, di cui undici dalle collezioni della Fondazione, comprendono dipinti e disegni di proprietà pubblica e privata: alcuni di questi pezzi sono ancora poco conosciuti e studiati, perché non sempre è possibile accedere ai luoghi dove sono di solito conservati ed esposti.
Nella mostra è possibile ammirare le principali attrattive della pittura del Moncalvo: ammiriamo dunque la tenerezza degli angeli e dei fanciulli, la dolcezza della Madonna e dei Santi, la mansuetudine degli animali, l'acume dei ritratti dei fedeli, l'armonia sobria dei colori delicati come l'ocra e il rosa antico.
In occasione della mostra, grazie alla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali dell’Alessandrino, sono stati restaurati due dipinti che versavano in precarie condizioni conservative:
- il "Tobiolo e l’angelo", di proprietà della Diocesi di Alessandria, che rappresenta un importante recupero ed è presente in mostra fin dall’inaugurazione;
- l’"Assunzione della Vergine" di Castelletto Monferrato, il cui restauro è realizzato congiuntamente da Consulta e Fondazione, e che sarà presentata in mostra prima dell’estate.
Il percorso della mostra evidenzia l’evoluzione dell’artista, condizionata dai numerosi scambi con altri illustri pittori del suo tempo nei diversi cantieri nei quali lavorava. Nell'esposizione sono inoltre messi in luce:
- il complicato rapporto di collaborazione con la figlia Orsola Maddalena, anch'essa valente artista
- il legame fra il Moncalvo e i collaboratori della sua bottega.
Un focus speciale è dedicato al ruolo del Moncalvo come diffusore dei principi della Controriforma, cioè della riforma della Chiesa Cattolica messa in opera in pieno Cinquecento con il Concilio di Trento. Il Moncalvo fu infatti un interprete scrupoloso dei dettami del Concilio di Trento nella pittura sacra: i suoi dipinti presentano un nuovo linguaggio familiare caratterizzato dalla rappresentazione di sentimenti primari per avvicinare i contemplatori alla fede religiosa.
L’esposizione è accompagnata da una mappa multimediale e da applicazioni informatiche che permettono di conoscere i luoghi di collocazione dei diversi dipinti nell'Alessandrino, seguendo un itinerario che si estende anche oltre questo territorio.. Un tavolo touch screen consente infatti al pubblico di vedere riprodotte le opere sparse in altre sedi. Importante è l'aspetto didattico della mostra, che offre fra l'altro la possibilità di approfondire alcuni temi riguardanti i soggetti e i simboli utilizzati dal pittore.
La mostra è organizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo e la Consulta per la valorizzazione dei beni artistici dell’Alessandrino. La realizzazione operativa è a cura di Palazzo del Governatore Srl.
La cura, l’organizzazione e l’allestimento sono di Mariateresa Cairo, Vittoria Oneto e Liliana Rey Varela.
Informiamo che la data di chiusura della mostra il 30 settembre è, per ora, solo indicativa.