“Nei ritratti come nella vita, il momento giusto è all’improvviso": così il fotografo contemporaneo Guido Harari commenta i suoi ritratti, strumento d'indagine di personalità d'eccezione.
La mostra alla Fondazione Ferrero di Alba ha come sottotitolo: "Grandi protagonisti tra Novecento e Duemila": sono infatti ritratti fotografici di italiani noti e famosi, scattati dagli anni' 90 in poi, una serie in divenire che negli anni si arricchisce di nuovi volti.
Guido Harari, albese di adozione, è particolarmente apprezzato per i ritratti di musicisti, frutto di una grande passione per la musica che accompagna quelle per la fotografia.
Nelle immagini di questa mostra, a musicisti e artisti si accompagnano scrittori, intellettuali, imprenditori, volti noti della società italiana degli ultimi decenni.
lI progetto espositivo in progress, che ha già toccato altre importanti città italiane, prende spunto dal programma televisivo RAI di fine anni '90, “Italians, cioè italiani”: nelle puntate della trasmissione, il giornalista Beppe Severgnini intervistava trenta connazionali celebri nel mondo.; dopo ogni intervista, i personaggi si mettevano in posa negli studi RAi, per essere ritratti da Harari con sapiente immediatezza.
La mostra di Alba, che documenta l'espandersi del progetto di ritratti fotografici "Italians", è arricchito dalla proiezione del documentario “Guido Harari. Sguardi randagi” (Italia, 2023, 52’) per la regia di Daniele Cini.