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SULLE TRACCE DI FENOGLIO, AD ALBA NELLA TERRA DEL TARTUFO BIANCO

Varie sono le ragioni che possono indurci a fare un giro ad Alba, la bella città langarola circondata da maestose colline. Oltre alle bellissime chiese e agli interessanti musei, Alba è la perla dell’enogastronomia italiana apprezzata in tutto il mondo per i suoi gustosi piatti e per i suoi deliziosi prodotti locali; primo fra tutti il Tartufo Bianco, protagonista della Fiera Internazionale che si svolge tutti gli anni a novembre.

 

Qualche cenno storico

Nata inizialmente come insediamento ligure-celtico, Alba, il cui nome significa “città bianca”, fu già abitata in epoca Neolitica, anche se solo durante il periodo romano cominciò ad acquisire potere. Lo dimostrano le torri difensive che vennero costruite in quel periodo, che le diedero il nome di “città dalle cento torri”, e le imponenti mura edificate intorno al borgo.

Durante la Rivoluzione Francese fu saccheggiata e distrutta, ma il re Carlo Felice di Savoia fece ricostruire la città affidandosi all’architetto Giorgio Busca.

Nel periodo fascista, nel 1944, per 23 giorni Alba divenne la prima repubblica partigiana d’Italia.

 

Il nostro itinerario

Arrivando dalla stazione dei treni si può raggiungere il cuore della città prendendo Via Roma fino ad arrivare in Piazza Ferrero, dedicata a Michele Ferrero, figura importante per gli albesi.

Lungo il perimetro della graziosa piazza si trovano alcuni ristoranti, bar e negozi, mentre al centro è stata installata un’opera monumentale dalla forma di una bimba di nome “Alba”, in acciaio inox, alta circa dodici metri, realizzata dall’artista Valerio Berruti e donata alla città dalla famiglia Ferrero.

Lasciata la graziosa piazza ci si può inoltrare nella vivace Via Vittorio Emanuele, dove si trovano vari negozi per lo shopping. A un certo punto sulla destra si incontra l’ingresso del Cortile della Maddalena, dove si trova il Museo Civico F. Eusebio.
Il museo è diviso in due sezioni: in quella archeologica sono presenti circa 1000 reperti; in quella di scienze naturali diverse sottosezioni raccontano la zona in ambito botanico e antropologico.

Oltre al Museo Civico è possibile visitare il vicino e stimolante Museo del Tartufo - Mudet: 530 metri quadrati che raccontano in modo divertente e interessante le varie sfaccettature del tartufo, il fungo ipogeo importantissimo a livello mondiale, dagli aspetti naturalistici a quelli storici e gastronomici.

Da qui ci si può dirigere in Piazza del Duomo, dove si trova la Cattedrale di San Lorenzo. La chiesa fu costruita tra il 1486 e il 1517 su un preesistente luogo di culto dell'XI secolo. Negli anni è stata soggetta ad altri interventi, che ne hanno modificato l’aspetto. D’impatto l’interno con le navate con volte a crociera dipinte a cielo stellato e il coro ligneo risalente al ‘500, con trentacinque scranni intarsiati di splendida fattura.

In piazza è possibile trovare l’accesso per fare un tour guidato con un archeologo nell’Alba Sotterranea, alla scoperta delle fondamenta della città. Qui si possono osservare da vicino i resti di alcune torri medievali scomparse, il teatro e il foro di epoca romana, e molti altri gioielli storici.

Ma non dimentichiamo che Alba è stata la città dove è nato e ha vissuto uno dei più importanti scrittori italiani del ‘900, Beppe Fenoglio. Nel Centro Studi Beppe Fenoglio, dove l’autore ha vissuto e ha scritto la maggior parte dei suoi romanzi, si ha la possibilità di conoscere la vita e le opere di questo straordinario scrittore. Impareremo così che per Fenoglio la città di Alba non è stata solo un osservatorio privilegiato sul mondo e l’ambiente in cui formarsi come uomo e letterato, ma anche protagonista di tante delle sue opere e punto di riferimento a cui volgere lo sguardo dalle sue amate Langhe.

Tra l'altro, nelle vie del centro storico si trovano sedici tappe in altrettanti luoghi letterari, nelle quali rivivere passo dopo passo le opere, le esperienze e gli umori dello scrittore attraverso le citazioni che rivelano il suo particolare sguardo sulla città. Seguendo questo itinerario passeremo anche davanti al Liceo Classico Giuseppe Govone, il liceo più antico d'Italia.

Prima di concludere il vostro giro ad Alba, vi suggeriamo ancora due belle chiese da visitare: la Chiesa di San Domenico e la Chiesa di San Giuseppe.

La prima, la romanica Chiesa di San Domenico vi affascinerà perché conserva diversi affreschi originali e al suo interno spesso ospita mostre contemporanee e concerti.

Mentre la seconda, la Chiesa di San Giuseppe, nonostante presenti un esterno sobrio, al suo interno è ricca di gioielli: la volta con gli affreschi settecenteschi, la statua lignea di San Giuseppe, l’organo del XIX secolo e, nello spazio che un tempo era destinato al coro, una serie di stupendi e originali Diorami realizzati dall’albese Angelo Proglio. E’ anche possibile scendere nei sotterranei della chiesa, per ammirare da vicino gli scavi archeologici e una piccola pinacoteca; oppure salire in cima al campanile per godere di una bella vista sulla città.

Foto e testo Alessandra Corra

Archivio Regione Piemonte