Lessate le patate con la buccia preferibilmente la sera precedente. Scolatele e lasciatele riposare tutta la notte a temperatura ambiente. Questa fase è importante perché le patate si devono rassodare.
Mettete un poco di olio e di burro in un tegame e fatevi imbiondire la cipolla affettata finemente. Bagnate con un goccio d'acqua, lasciate appassire a fuoco moderato e unite le patate tagliate a grossi pezzi. Schiacciatele con una forchetta sempre in modo grossolano: non deve assolutamente formarsi un purè. Quando il tutto è ben amalgamato e imbiondito, aggiungete il formaggio a pezzetti. È possibile sostituire la toma stagionata con una fresca, che sarà più o meno grassa; si dovrà però adeguare la quantità di burro del soffritto, per evitare che la preparazione risulti troppo unta o troppo asciutta.
Mescolate delicatamente e fate scogliere il formaggio a fuoco lento. Quando nella parte inferiore si forma una crosticina, girate il composto a mo' di frittata. Salate e pepate solo a fine cottura.
Trasferite in una pirofila la pratahapla (il nome è germanico, come l'origine delle genti che dal Medioevo popolano l'Ossola e le valli del Rosa) e infornate a 200°C per una decina di minuti.
Servite con radici di soncino (scorzobianca) condite con olio extravergine di oliva, sale e una riduzione di aceto balsamico ' una sorta di caramellatura ' che si ottiene mettendone due o tre cucchiai in un tegamino e facendolo evaporare a fuoco vivo.
Tu sei qui
PRATAHAPLA
Tempo di preparazione
1 ora
Dosi
4 persone
Tipologia ricetta
Antipasti