IN HOC SIGNO VINCES
A PERPETUO RICORDO DELLA
VITTORIA DEL CRISTIANESIMO
CONTRO IL PAGANESIMO
RIPORTATA IN VIRTÙ DELLA
CROCE NELLA VALLE
SOTTOSTANTE IN PRINCIPIO
DEL SECOLO IV
SUA MAESTÀ IL RE
VITTORIO EMANUELE III
MARCH. MEDICI SEN. DEL REGNO
CONT. CARLO E CONT. GIULIA
CAYS DI CASELETTE
All’inizio della Valle di Susa, in cima al Musinè si trova una grossa croce di 15 metri. Venne realizzata nel 1901 per ricordare la battaglia, che si svolse in tal luogo, nel 312, tra Gaio Flavio Valerio Aurelio Costantino, detto Costantino il Grande, imperatore romano delle province galliche e ispaniche, e il pagàno Marco Aurelio Valerio Massenzio.
Non solo per questo il monte è considerato un luogo magico. Secondo una leggenda, prima dell’era cristiana, era abitato da gnomi, folletti, spiriti benigni e maligni. Con l’avvento della religione cristiana divenne, in seguito alle persecuzioni della stregoneria, ricettacolo di streghe, sabba e demoni.
Accanto alla croce, si trova oggi un piccola targa di metallo cui viene riportata una misteriosa scritta. Il testo rimanda alla dottrina di Eugenio Siragusa, un uomo in contatto con entità extraterrestri che diede vita a un curioso culto, “la Fratellanza Cosmica”. Esistono infatti diversi racconti misteriosi e leggendari su Musinè: da ipotetica sede di una base aliena e vari avvistamenti di UFO, alla presenza di fuochi fatui notturni, da rigagnoli nei quali in alcuni punti l'acqua scorrerebbe al contrario rispetto alla forza di gravità, a luogo di riunione e raccolta di erbe magiche per le masche.