La forma della torre che si trova nel Palazzo Natta, affacciato su piazza Matteotti nel cuore di Novara, sembra ricordare quella di un dischetto da ciabattino. Non a caso, fino ai primi decenni del Novecento, Novara, detta “Città di Sciavatin”, sfoggiava l’Università dei calzolai. Quella dei calzolai fu in passato la Corporazione più potente della città, tanto da aver concesso prestiti allo stesso Comune e aver ricevuto in cambio la piazza su cui esercitavano la loro attività.
Il palazzo venne costruito dai conti Caccia di Mandello e Castellazzo, nobile famiglia novarese, per poi passare alla famiglia Natta d’Alfiano e Natta Isola di Casale.
Nel 1873 il Comune decise di trasferire l’orologio della chiesa di San Carlo proprio nella torre di Palazzo Natta Novara, dopo l’abbattimento della chiesa che era situata di fronte al municipio. In seguito, l’ingegner Dell’Ara aggiunse il coronamento.
Di particolare pregio il giardino, che ha subito un restauro conservativo nel 1998, dove al centro si trova una bella fontana in marmo rosa di Baveno.
Foto @alessandra.corra
Archivio @regione.piemonte
