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LE STREGHE DI LEVONE

Nell’agosto del 1474 quattro donne di Levone, piccolo paese immerso nelle campagne del Canavese, in provincia di Torino, vennero accusate di stregoneria. Si trattava di Antonia de Alberto, Francesca e Bonaveria Viglone, Margarota Braya.

Come capi d’accusa: la morte di alcuni bambini.

Spesso, le donne che venivano processate, erano o guaritrici, oppure ragazze emarginate e diverse dal resto della comunità.

I tempi però erano difficili, la malnutrizione causava un’alta mortalità tra i bambini, almeno un bambino su tre non superava i cinque anni. Tra queste morti bianche ci furono anche i due figli del podestà di Levone, Bartolomeo Pasquale, e le due figlie di Giovanni Francesco Valperga di Rivara, signore di Levone, che probabilmente avevano ricevuto le cure delle quattro donne ma che, invece di guarire, morirono.

Una di loro riuscì a scappare, mentre due vennero accusate di stregoneria e bruciate nel rogo.

Ancora oggi si possono trovare tracce di quelle superstizioni che purtroppo uccise molte donne innocenti: su alcune abitazioni del paese si vedono delle croci o delle piccole sculture che vennero utilizzate per far capire che le streghe dovevano stare alla larga. In una casa, a esempio, è presente una croce a testa in giù con la data del 1666 che riporta il numero del diavolo.

Indirizzo 
LEVONE
10070 Levone TO
Italy