Erroneamente si pensa che il Piemonte sia una terra poco incline per l’olivicoltura. In realtà, tracce materiali, come la macina in pietra per frangere le olive, ancora conservata nel parco del castello di Pino d’Asti, e documenti storici ne testimoniano la presenza in molte località, come per esempio a Olivola e San Marzano Oliveto nel Monferrato, dove nel Medioevo era una coltivazione assai diffusa.
Con il raffreddamento climatico del XIV secolo, questa attività fu abbandonata. Solo a partire dagli anni Novanta del ‘900, molti coltivatori piemontesi hanno riscoperto la coltivazione di questa pianta. Gli ottimi risultati hanno portato quasi trecento olivicoltori solo nell’Alessandrino.
Attualmente, le zone più interessate in Piemonte sono il Monferrato e il Canavese, mentre le varietà di oliva piú diffuse sono Leccino, Frantoio e Pendolino.