Nella necropoli di Cerrione (BI), che si estende sul fianco orientale di un'area boscosa a sud del moderno abitato di Cerrione, non lontano dai torrenti Elvo e Olobbia, sono state trovate dagli archeologici varie tombe di età romana.
La particolarità di questo contesto è quello di essere un cimitero "parlante", per la presenza, associata alle tombe, di 81 segnacoli lapidei, di cui 60 iscrizioni con il nome del defunto, redatti in due alfabeti e lingue. Si è potuta ricostruire così l'identità di circa 100 individui, uomini, donne e bambini, che nell'arco di dodici generazioni, ricevettero sepolture nel sito.
Oltre a questo, si è scoperto che questi abitanti avevano iniziato a praticare il rito della cremazione sia diretta che indiretta. Analizzando le terre di rogo ritrovate si è potuto anche risalire agli alimenti utilizzati durante la cerimonia funebre e ricostruire così l'ambiente antropizzato in cui la comunità si trovava a vivere
