Non sempre quando osserviamo un palazzo ci chiediamo chi ci sia dietro alla realizzazione dell’opera. Nel caso di Alessandro Antonelli, nato a Ghemme nel 1798 e morto a Torino nel 1888, non possiamo non domandarcelo, perché lui non fu solo un architetto come tanti altri, ma fu un innovatore assoluto delle tecniche di costruzione più importante del Piemonte.
Egli fu un vero e proprio visionario capace di realizzare delle opere progressiste, un artista capace di guardare al futuro pur conservando i segni del suo passato.
I suoi capolavori sono sicuramente la Mole Antonelliana di Torino, alta 113 metri, e la cupola di San Gaudenzio di Novara: due opere che cambiarono l’identità di queste due città.
Ma anche gli altri edifici e palazzi che costruì non sono di minor bellezza e riforma, come per esempio la “fetta di polenta”, ovvero casa Scaccabarozzi. Costruita nel 1840 il palazzo è diventato celebre per la sua forma trapezoidale (un lato della casa misura solo 54 cm) dovuta al fatto che l’architetto non riuscì ad acquistare il terreno circostante, necessario per donare una forma più regolare alla dimora.
Ma di importante prestigio sono il Santuario del Santissimo Crocefisso a Boca e Villa Caccia a Romagnano Sesia.