Il profilo della città di Biella è cambiato per sempre: accanto alla quattrocentesca Torre elevata da Sebastiano Ferrero all’inizio del Cinquecento, svettava fino a pochi giorni fa un monumentale Cedro, piantato presumibilmente verso il 1870. Nella notte del 12 luglio 2023 un fulmine ha colpito il cedro e lo ha fatto esplodere in mille frammenti.
Una pianta alta poco meno di 40 metri ma con un portamento maestoso, imponente, di cui ora non rimane che un puntone di circa 10 metri di altezza. Lo schianto non solo ha spezzato il tronco in due: la maggior parte dei poderosi rami sono stati staccati proprio in corrispondenza del loro emergere, tanto che rimane dunque un tronco con tanti moncherini. Tanta è la massa di fronde, rami sbriciolati che copre il suolo nel raggio di circa dieci metri intorno alla base che e' difficile avvicinarsi al moncone.
La Torre, fatta costruire da Sebastiano Ferrero, rappresenta, per Biella e il suo territorio, il principale landmark, un tratto caratteristico, inconfondibile del profilo della città. Dalla fine dell’Ottocento, il cedro di decennio in decennio è cresciuto fino a raggiungere l'altezza della torre e a diventare, a sua volta, un elemento familiare e identificativo del paesaggio di Biella. E la sua presenza ha finito per salvare la Torre perché il fulmine si è abbattuto sulla sua punta, risparmiando il grande monumento rinascimentale.
Foto @alessandra.corra
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