Il cimitero di San Pietro in Vincoli, luogo storico di Torino che ha ormai perso la sua originaria funzione, è legato ad alcuni racconti come quello che narra la triste storia di una donna morta in giovane età. La principessa Barbara “Varvara” Beloselkij, morta nel 1792 a 28 anni, moglie dell'Ambasciatore russo a Torino.
Il quale dettò per lei un’epigrafe "Oh, sentimento! Dolce vita dell'anima. Quale cuore non hai mai colpito? Qual'è lo sfortunato mortale cui non hai mai offerto il dolce piacer di versar lacrime, e qual'è l'anima crudele che, dinanzi a questo monumento così semplice e pietoso, non si raccolga con malinconia e non condoni generosamente i difetti allo sposo che l'ha innalzato?" che venne incisa sul suo monumento funebre in marmo realizzato nel 1794 dallo scultore Innocenzo Spinazzi rappresentante una dama velata. La statua, restaurata, è oggi esposta nella Galleria d'Arte Moderna di Torino.
La leggenda vuole che il suo fantasma si aggiri ancora per il cimitero.