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IL CIPRESSO CALVO, IL SACERDOTE DELLA BURCINA

Tra gli alberi più belli e singolari del Parco Burcina c’è il “cipresso calvo“, Taxodium disticum, un albero dalle radici molto particolari, che uscendo dal terreno assomigliano a delle vere e proprie sculture.

Di origine nordamericana, venne importato dalle contee meridionali degli Stati Uniti d’America per adornare le zone umide dei giardini, ovvero quei laghetti che spesso si usava inserire all’interno di contesti ispirati a un’idea armoniosa, romantica dell’architettura del paesaggio: viali ondulati, boschetti, finte rovine, grotte, statue neoclassiche, e laghetti.

Di solito gli alberi preferiscono i terreni asciutti, i tassodi invece non soffrono l’acqua; anzi, producono radici effimere, i pneumatofori, che possono rialzarsi anche di 30-40 cm dal suolo per consentire all’albero di respirare anche se il terreno è sott’acqua.

Come afferma lo scrittore Tiziano Fratus: «sono alberi dal portamento regale, dritti e robusti, con folte chiome verdognole che in autunno si colorano di rosso scuro, rosso cardinale, e poi si spogliano. Una conifera, come i nostri larici di montagna, che si sveste con l’arrivo dell’inverno».

Indirizzo 
13814 Pollone BI
Italy