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I RISAROLI DELLA BASSA

L’Europa, quando poi ha scritto la sua storia e quella di tutte le altri parti del mondo, ha pianto ipocrite lacrime sui neri che lavorarono nei campi di cotone in America e su ogni genere di schiavi, moderni o antichi: ma non ha speso una parola, una sola!, sui ‘risaroli’. E sì che non erano mica pochi: erano migliaia, di qua e di là dal Ticino, e morivano in gran numero, ogni anno, senza cure mediche e senza conforti religiosi”.

Sebastiano Vassalli

 

Dal '500 fino al '700, nella campagna della bassa vicino Novara, dall'inizio della primavera fino all'autunno inoltrato, lavoravano, senza tregua e riposo, i risaroli: uomini con deformazioni fisiche o mentali, spesso sfigurati dalle cicatrici del vaiolo o della lebbra.

Venivano attirati dalle promesse dei sorveglianti che garantivano loro e alla loro ignare famiglie la facilità del lavoro, descritto addirittura come piacevole, rilassante e privo di fatiche, nonché ben retribuito. In realtà, le condizioni di lavoro erano talmente dure che pochi di loro riuscivano a sopravvivere fino alla fine.

Da maggio a settembre, erano sorvegliati dal loro padrone che non esitava a fare uso della frusta per incitarli a lavorare più in fretta o per risvegliare chi, per stenti, fatica o malattie, non seguiva il ritmo degli altri.

La loro paga consisteva in pane scadente con il minimo indispensabile di acqua, una volta al giorno. Anche scappare era un’impresa vana, per le loro condizioni fisiche allo stremo contro gli inseguimenti a cavallo del sorvegliante, il buio totale nella bassa e la dura punizione corporale che seguiva la tentata fuga.

La compravendita dei risaioli, al pari degli oggetti e delle bestie, si organizzava nei mercati contadini dei paesi.

Indirizzo 
28010 briga novarese NO
Italy