Napoleone annoverò fra i sette grandi condottieri della Storia, Eugenio di Savoia. Egli infatti, soprannominato anche “Marte senza Venere”, poiché rimase sempre scapolo, vinse per tutta la vita moltissime battaglie, contraddistinguendosi per la sua astuzia e il suo coraggio.
Fu anche grazie a lui che Torino fu liberata dai Francesi durante l’Assedio del 1706, ma oltre a essere stato un grande comandante e un ottimo stratega, fu anche un intellettuale di tutto rispetto.
La sua libreria contava di 15.000 volumi, e a Torino, nelle sale della Galleria Sabauda, è approdata anche la la sua collezione di pittura fiamminga, tra cui i capolavori di Van Dyck, Hans Memling Jan Van Eyck, oltre alla serie di quadri delle 11 battaglie combattute da lui stesso, che testimoniano la sua gloria.
Si spense nel 1736 nel sonno, dopo aver giocato una partita di carte con Eleonore Batthiany, con cui condivideva l’abitazione, seppur il loro rapporto fosse solo di amicizia e non sentimentale.
Una leggenda vuole che la notte della sua morte morì anche uno dei leoni nel serraglio del suo palazzo.