Cuore di pietra è un romanzo storico di Sebastiano Vassalli che racconta la storia degli avvenimenti che ruotano intorno alla vicenda della casa del conte Basilio Pignatelli, posta sullo sfondo dei grandi eventi storici dagli inizi del Regno d’Italia ai giorni nostri.
Il romanzo è bellissimo, ma ciò che pochi sanno è che la casa descritta nel romanzo sia proprio Casa Bossi di Novara, l’edificio situato sul Baluardo Quintino Sella, tra il Monte Rosa e la Cupola di San Gaudenzio, in quello che era uno dei confini della città “Una cittadina un po' stramba, immersa nella pianura padana, con quei No nel nome che fa sì che prima di tutti lei si nega e allora sei tu che devi scoprirne piano piano la bellezza e la raffinata eleganza”.
Casa Bossi è uno degli immobili neoclassici più belli e magnificenti d’Italia. Venne costruita in origine come una struttura barocca, ma nel 1859 il proprietario Luigi Desanti ne commissionò ad Alessandro Antonelli i lavori di ristrutturazione.
In quell’occasione, l'architetto decise di predisporre degli interventi che non stravolgessero l’edificio esistente, ma ne valorizzasse invece le caratteristiche, realizzando così un progetto di grande raffinatezza. Il risultato fu una coniugazione tra il neoclassicismo barocco e l’eleganza ottocentesca.
Casa Bossi presenta una superficie complessiva di 6500 mq e conta 200 stanze.
Negli anni diversi proprietari si susseguirono, tra cui alcuni artisti italiani come Antonio Calderara e l’aeropittrice futurista ‘Barbara’ (Olga Biglieri), oppure progettisti di fama e professionisti affermati quali l’architetto Luigi Vietti e l’ingegner Arialdo Daverio, ma anche giornalisti, poeti e scrittori importanti come Ignazio Scurto e Sebastiano Vassalli.
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