Accesso: Strada militare da Fenil al monte Jafferau
Raggiungibile in automobile su strada sterrata sino al colletto Pramand, poi a piedi fino al forte.
Arrivati al colletto Pramand si trovano i resti del Baraccamento omonimo, edificato nel 1903. Seguendo la strada si trovano i resti della Batteria occasionale Pramand, opera di fiancheggiamento realizzata insieme al forte che poteva ospitare 4 cannoni da 149 mm. Continuando lungo la strada si raggiunge il piazzale del Forte. L’opera fu realizzata creando un gradino nel corpo roccioso della montagna ove trovò sede la struttura in calcestruzzo. Al piano terreno si trovavano i locali logistici, i magazzini e gli alloggi della guarnigione, mentre grazie a una rampa di scale si accedeva al primo piano dove un corridoio metteva in comunicazione le diverse istallazioni con le riservette. Il forte era armato con 4 cannoni da 149 mm. installati in cupole lenticolari girevoli sistema Armstrong, aventi come campo di tiro la piana di Oulx. A lato del forte si sviluppava una galleria in calcestruzzo che conduceva alla polveriera, scavata nelle viscere della montagna. Con questo tipo di costruzione, in calcestruzzo e acciaio, si tentò di opporre una ultima resistenza contro il potere delle artiglierie moderne del tempo, tentativo che fallì miseramente alla prova del fuoco durante la Prima Guerra Mondiale, dove istallazioni del tutto simili a quella del Pramand, come i forti Verena e Campolongo sull’altopiano di Asiago, furono spazzate via dalle bocche da fuoco austriache, obici e mortai, calibro 305, 381 e 420 mm. Sulle Alpi occidentali esistevano solo tre istallazioni di questo tipo: i forti la Court e Paradiso al Moncenisio, oggi in gran parte distrutti e ormai in territorio francese, e il Pramand. Queste istallazioni, sia sulle Alpi Occidentali che su quelle Orientali, avevano una struttura simile e variavano solo per l’adattamento al terreno e per il modello di artiglieria e di cupola.