L’idea di dotare Alessandria di un campo trincerato maturò negli anni cinquanta del XIX secolo, nel quadro degli accordi franco-piemontesi di Plombières e della politica che preparò la seconda guerra d’indipendenza.
Nel 1856 prendeva forma un grandioso progetto, a firma del maggiore del Genio Candido Sobrero, tracciato sulla poligonale individuata da otto forti distaccati a fronti bastionati, i maggiori dei quali da realizzare a protezione della strada reale per Genova e della ferrovia, inaugurata appena sei anni prima. L’anno seguente lo stesso Sobrero tornava però sul problema, rivedendo l’assetto da assegnare all’intero sistema difensivo. Nel nuovo progetto i forti erano ridotti a tre (da est a ovest Bormida, Ferrovia e Acqui), tutti collocati a sud della città, assegnando di conseguenza un ruolo più attivo alla cittadella e alle sue opere esterne. Inoltre, se ne variava in maniera radicale il disegno, secondo una forma mostrata in dettaglio in un album del 1886. Il progetto così ridimensionato, approvato da Cavour senza alcuna discussione parlamentare, fu portato rapidamente a compimento entro il principio del 1859.
Nonostante le risorse economiche e logistiche investite, le opere non ebbero alcun ruolo nel corso della guerra, tanto che esse, per quanto ben raffigurate nel citato album degli anni ottanta del XIX secolo, erano all’epoca cadute ormai completamente in disuso.
FORTE BORMIDA
Via Marengo – Via GrillA
FORTE ACQUI
Via Bensi – Via Sacco
FORTE FERROVIA
Via San Giovanni Bosco 63 – Via del Chiozzetto