Il Castello di Camino si erge sulla collina che domina l’abitato e rappresenta uno dei castelli più scenografici del Monferrato.
Fondato dagli Aleramici, è munito di mura e di torri merlate. Il primo nucleo, costruito per scopi difensivi, risale al XI secolo. Passato nelle proprietà del marchesi di Monferrato, fu amministrato a lungo da un Gastaldo, finchè nel XIII secolo, il marchese Teodoro Paleologo, bisognoso di denaro, concesse ai fratelli astigiani Tommaso e Francesco Scarampi l'investitura del castello e del luogo di Camino, già dotato di statuti propri. Divenuto definitivamente di proprietà della famiglia astigiana, che vi dimorò fino al 1952, fu ceduto da Valentina e Paola, figlie di Ferdinando, ai padri Somaschi e poi agli attuali proprietari.
Si deve al tenente colonnello Ferdinando, ultimo erede degli Scarampi a risiedere nel castello ed esperto di studi medievali e architettonici, il restauro del XIX secolo secondo i dettami della scuola francese di Viollet Le Duc, consistente nella realizzazione della sala da pranzo in stile neo-gotico, della biblioteca, e del teatro affrescato con episodi del Don Chisciotte. Nello stesso periodo vengono ricavati uno spazioso cortile e una piccola cappella.
Sono stati ospiti del castello monferrino molti personaggi illustri, tra cui Don Bosco, il Re Vittorio Emanuele III durante le grandi manovre del 1911 e Benito Mussolini nel 1928, anno in cui diede ordine di realizzare l’Acquedotto del Monferrato.
Oggi i saloni affrescati, i cortili e il parco del castello ospitano cerimonie ed eventi culturali, mentre le cantine conservano il vino pregiato dei vigneti del Monferrato.