Posto all’estrema propaggine del Cuneese, sul confine con la Liguria, Saliceto è insediamento antichissimo, proprietà del vescovo di Savona sin dall’alto medioevo e a questo confermato nel 988 Prima ancora di quest’epoca, esisteva una fortificazione posta sull’altura detta “della Margarita”, composta da due strutture difensive, collocate a breve distanza l’una dall’altra, denominate Borgoforte e Borgovero, che sarebbero state distrutte dalle incursioni saracene e mai più ricostruite.
Proprio a seguito dell’insicurezza del luogo, la popolazione di Saliceto si sarebbe spostata più a valle, edificando il nuovo nucleo che coincide con quello attuale. Passato nei domini di Bonifacio del Vasto e poi ad Asti, spetterà ai Del Carretto munirlo di un nuova fortificazione possente, eretta infatti dopo il 1251, dotata di un poderoso muro difensivo dotato di molte torri, di cui oggi si conservano quelle angolari.
Restaurato se non completamente ricostruito dopo la prima distruzione, alla fine del XVI secolo, la nuova organizzazione spaziale ripropose il disegno massiccio dell’esterno, ma trasformò l’interno in una residenza cortese dotata di importanti cicli pittorici nelle sale e di un cortile interno di matrice medievale contornato da sale ricche di affreschi e stucchi.
Il complesso spicca per l’omogeneità d’impianto, leggibile anche nelle raffigurazioni più antiche, esito di un saldo progetto iniziale non smentito dalle innumerevoli grandi e piccole riplasmazioni cui è stato sottoposto nel corso dei secoli.
Fortemente danneggiato, il castello è stato ristrutturato e riaperto al pubblico che può ammirare le sale decorate dagli affreschi cinquecenteschi.