Il Castello dei Paleologi è l’edificio storico più significativo di piazza Castello, chiusa tra l’argine del fiume Po e il semicerchio dell’edificato, e un tempo occupata da uno dei quattro grandiosi rivellini cinquecenteschi che caratterizzava la possente fortificazione “alla moderna”. La vastità di questo grande spazio urbano, che appare sovradimensionato rispetto all’impianto storico, dà la misura dell’importanza urbanistica del castello in relazione alla città.
Il primo nucleo dell’edificio, concepito come dimora principesca, risale al XIV secolo per opera di Giovanni II Paleologo. La struttura militare e difensiva è dovuta a interventi del XV e XVI secolo, periodo in cui il castello fu munito di poderose mura, torrioni e rivellini. Dopo l’assorbimento del marchesato del Monferrato nel dominio sabaudo, l’antica reggia-piazzaforte è passata allo Stato, che l’ha utilizzata come sede di guarnigione. Fino alla seconda metà del Novecento, il castello è stato adibito a deposito militare per poi essere notificato nel 1972 come “immobile di particolare interesse storico e artistico” con l’assenso della Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio del Piemonte. Attualmente è in corso di restauro e di nuova destinazione.