La mostra racconta l’universo creativo del pittore-incisore Mario Lattes a partire dalla collezione personale dell’artista.
Il percorso della mostra comprende una selezione di oltre quaranta opere tre le più significative della collezione.
La Collezione Bottari Lattes è composta dalla raccolta originaria di Lattes e dai lavori acquisiti da Caterina Bottari Lattes, che ha proseguito idealmente l’attività del marito, arricchendola con nuove opere secondo il proprio gusto personale e la propria sensibilità.
Per Mario Lattes, nato a Torino nel 1923 e scomparso nel 2001, il collezionismo non fu esclusivamente un accumulo edonistico di oggetti di pregio, ma un completamento della sua attività artistica e intellettuale, una parte integrante del processo creativo. Non è un caso che incisione disegno e pittura, cioè i principali ambiti a cui si dedicò l’artista, costituiscano anche i nuclei più significativi di questa esposizione.
La sezione delle stampe in mostra è dedicata ad autori novecenteschi come gli italiani Luigi Bartolini e Mario Calandri, il francese Jean-Pierre Velly e il ceco Jiří Anderle, tra i migliori incisori del loro tempo.
Anche nella sezione dei disegni si apprezza la qualità del collezionismo di Mario Lattes: qui si ammirano infatti, tra gli altri, fogli di Amedeo Modigliani, Osvaldo Licini, Fausto Melotti e Renzo Vespignani.
Per quanto riguarda la sezione dedicata alla pittura, infine, questa comprende artisti di respiro internazionale come Maurice Utrillo; ha inoltre grande risalto il gruppo dei pittori piemontesi: Pinot Gallizio in primis, poi Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Giacomo Soffiantino, Albino Galvano, Carlo Terzolo, Francesco Tabusso.
Durante l’intera durata della mostra, sono previsti laboratori didattici e visite guidate dedicate alle scuole, per offrire giovani del territorio e non solo l’opportunità di vivere e apprezzare da vicino l’arte del Novecento.
L’ingresso è gratuito e non richiede prenotazione.