Il re Vittorio Emanuele II ne fece la sua tenuta privata di caccia, una specie di paradiso per l’allevamento dei cavalli (da cui, appunto, il nome “Mandria”). Oggi il parco è una delle mete privilegiate dalle famiglie per la bellezza e la facilità delle sue passeggiate, da affrontare a piedi oppure in sella a una bicicletta. O magari, proprio come gli antichi regnanti sabaudi, a cavallo o addirittura in carrozza. Tra boschi, pascoli, aree destinate all’attività agricola, numerose cascine, edifici tutelati e un ricetto medievale, ci si può imbattere in cervi, cinghiali, daini, lepri e tassi. Il parco fa parte di quel complesso ambientale-architettonico dal fascino irresistibile che è la Venaria Reale, (la reggia di Venaria e il Castello della Mandria sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità).