Il Villaggio Leumann fu realizzato tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento come zona residenziale connessa alla struttura produttiva dell’omonimo cotonificio - una delle manifatture più importanti del Piemonte - con lo scopo di concentrare la mano d’opera disponibile sul territorio. In un’area delimitata, produzione, abitazioni, istituzioni sociali e previdenziali, strutture ricreative si integravano a costituire un meccanismo funzionale e autosufficiente. In quanto espressione del filantropismo imprenditoriale del XIX secolo, il Villaggio rappresentò un segno di grande attenzione ai bisogni delle famiglie, costituì la realizzazione di condizioni di vita privilegiate per l’epoca in cui fu costruito e resta un organismo di straordinario interesse storico - culturale ed architettonico.Sorto per iniziativa dell’imprenditore svizzero Napoleone Leumann, rappresenta un vero e proprio “gioiello” architettonico nell’ambito del panorama dei numerosi villaggi operai sorti in Europa, soprattutto nella seconda metà del secolo XIX. Il villaggio fu in parte progettato dall’ingegnere Pietro Fenoglio, uno dei massimi esponenti dello stile Liberty a Torino, mentre lo stabilimento è un esempio di architettura industriale di severa impostazione ottocentesca. Gli edifici abitativi, così come l'ingresso allo storico opificio presentano una chiara ispirazione Liberty. Nel villaggio attorno alle case per i dipendenti vennero costituiti i servizi primari:
- La Scuola Elementare, la Palestra, (ancora in uso)
- L’Asilo (oggi sede dell’Ecomuseo)
- Il Negozio Alimentare, realizzato per i dipendenti nel quale si facevano acquisti utilizzando una moneta creata appositamente) Oggi sede di Laboratori “Il Filo racconta”
- La Chiesa di Santa Elisabetta, (La Chiesa eretta nel 1907 e commissionata a Pietro Fenoglio, rappresenta il frutto di un’elaborazione personale tanto degli elementi dello stile Liberty, quanto dell’Art Nouveau. Le vetrate e la decorazione interna, di gusto Liberty furono realizzate da un'equipe diretta dal Prof. Smeriglio da Poirino) La chiesa cattolica fu voluta dal Napoleone Leumann per i suoi dipendenti nonostante la sua fede protestante e attualmente è ancora in uso.
- Il Teatro e i Circoli sportivi (oggi trasformati in abitazioni)
- I Bagni pubblici (ora sede del Circolo anziani)
- L’Ambulatorio Medico, a lato dell’Opificio attualmente attività commerciale
- Il Convitto per le operaie costruito per ospitare le ragazze da 13 a 20 anni che lavoravano nello stabilimento, che essendo residente in provincia ed anche in altre Regioni non avevano la possibilità di rientrare a casa a fine turno; il Convitto era gestito da suore cattoliche e al suo interno era presente la scuola della buona massaia nella quale venivano tenuti corsi di cucina, cucito, rammendo ed economia domestica. Attualmente ospita la Biblioteca civica.
- La Stazionetta Leumann, situata davanti all’ingresso dell’Opificio era la fermata di un trenino a scartamento ridotto che partiva da Torino e arrivava a Rivoli. La linea ferroviaria fu realizzata nel 1871 e funzionò fino al 1955 quando fu sostituita con il Filobus. E’ stato il punto informativo del Comune gestito dall’Associazione Amici della Scuola Leumann; al momento utilizzata da Informa Giovani.
A fine 800 Napoleone Leumann fece costruire a sue spese un acquedotto allo scopo di fornire acqua corrente alle case del Villaggio e al quale si collegarono poco alla volta tutte le abitazioni della comunità. Il Villaggio Leumann, complesso produttivo e residenziale è una testimonianza notevole di archeologia industriale, insieme a Crespi di Capriate d’Adda presso Bergamo e a Rossi di Schio, in provincia di Vicenza, la Borgata Leumann, in Italia, è uno degli esempi più significativi che ha mantenuto la sua integrità di villaggio operaio ottocentesco, non soltanto dal punto di vista urbanistico e architettonico, ma anche sotto il profilo storico e sociale. Per le sue caratteristiche di eccezionalità è da tempo un elemento fondante delle strategie culturali e sociali di Collegno. Dopo quasi un secolo per la crisi del settore tessile, il cotonificio riduce l’attività e, nel 1972, a causa di grandi trasformazioni tecnologiche e della concorrenza , cessa parte della produzione che, prosegue la tintoria e il rifinissaggio, che termina definitivamente nel 2007. Gli spazi precedentemente occupati dal cotonificio, sono stati oggetto di una riqualificalzione conservativa. Sopratattutto nella parte precedentemente utilizzata per la tessitura, l’intervento di società private ha creato nell’opificio realtà commerciali che ripropongono prodotti legati al tessuto.Il Comune di Collegno e attento ed impegnato alla prosecuzione della riqualificazione di tutta l’area che comprenderà la realizzazione di una pista ciclabile, passaggi pedonali, che uniranno i 2 comprensori, aree parcheggio e nuovi inserimenti commerciali. Nel 1976, il Villaggio è stato acquistato dal Comune di Collegno in quanto “complesso residenziale caratterizzato da disegno unitario che costituisce documento storico e culturale di tipologie insediative della civiltà industriale” (grazie al contributo della Regione Piemonte, sulla base della L.R. n.27 del maggio 1976 “Acquisizione o risanamento di complessi residenziali di interesse storico o culturale”). Ha mantenuto pressoché integralmente la struttura originaria, alcuni edifici sono utilizzati ancora oggi secondo la loro antica destinazione d’uso, è ancora in parte abitato da famiglie di ex-dipendenti della Leumann e sede di numerosi servizi pubblici.Scopri le attività dell'EcomuseoYoutube-VIDEO