I primi interventi di ammodernamento del castello delfinale di Exilles risalgono agli anni ‘40 del XVI secolo. Conquistato da Carlo Emanuele I nel 1593 ritornò in mani francesi nel 1595, nel corso della guerra per il Marchesato di Saluzzo. Fra il 1607 e il 1609 i progetti di Jean de Beins trasformarono definitivamente il castello in una fortezza “alla moderna”. Ulteriori opere progettate da Sébastien Le Prestre de Vauban nel 1700 non furono completate.
Nel 1708 la fortezza, durante la guerra di Successione di Spagna, dopo un breve assedio ritornò definitivamente in mani sabaude. Nel corso del XVIII secolo, dopo una prima ipotesi che ne prevedeva la demolizione, il complesso subì radicali interventi di ampliamento e potenziamento, progettati dai principali ingegneri del Regno di Sardegna, Ludovico Luigi di Willencourt, Ignazio Bertola e il Pinto di Barri, superando bene le prove degli assedi del 1744 e del 1794.
La pace di Parigi del 15 maggio 1796, che metteva fine alla guerra delle Alpi, impose la soppressione della fortezza, demolita con le mine.
Il forte attuale fu ricostruito a partire dal 1818, su progetto di Giovanni Antonio Rana, al quale subentrò nel 1824 Francesco Antonio Olivero. Operativa, di fatto, dal 1829 la fortezza fu definitivamente completata alla fine degli anni Trenta. Opere di difesa aggiuntive furono realizzate dopo il 1875.
Il forte, abbandonato nel 1945, è stato completamente restaurato fra il 1978 e il 2000 è aperto alla visita pubblica.